MAI come in questo periodo ci si lavano le mani e per farlo, oltre all’acqua ed al sapone, ci vengono in aiuto una pletora di disinfettanti. La pelle però, a suon di alcol e amuchina, ne risente eccome. Secchezza eccessiva, arrossamenti, screpolature e unghie sfaldate sono la prima conseguenza già ampiamente visibile sulle mani di tutti noi.
Quanto e come lavarsi le mani? Come prendersi cura della pelle e delle unghie? Nella grande quantità di consigli e rimedi alternativi, anche fatti a casa, punta a fare chiarezza il San Gallicano di Roma (IRCCS) con 5 consigli:
1. non abusare di gel idroalcolici, ma usare acqua e sapone ogniqualvolta ciò sia possibile
2. evitare di lavarsi le mani con acqua troppo calda, perché potrebbe danneggiare il film idrolipidico della pelle 3. evitare di mangiarsi le unghie e le pellicine, perché potrebbero crearsi micro-ferite che possono costituire la porta di accesso a virus e batteri 4. usare creme idratanti che aiutino la pelle a ritrovare il suo naturale equilibrio, soprattutto se si avverte particolare secchezza delle mani 5. prestare particolare attenzione alle precauzioni citate se si è affetti da patologie dermatologiche, quali la dermatite atopica, che espongono già a maggior rischio di contrarre infezioni. (a cura di Aldo Morrone, San Gallicano, su detersione efficace. Carla Scesa, cosmetologa, su creme per mani e unghie) Cinque consigli utili che però vanno approfonditi. "La detersione delle mani è fondamentale ma non deve essere esagerata e ai gel disinfettanti senza risciacquo, formulati con ingredienti anche aggressivi, vanno preferiti l’acqua corrente, da usare tiepida, insieme al classico sapone da strofinare su tutte le aree delle mani per un minuto, così come ampiamente ricordato in questi giorni dalle istituzioni. Non c’è bisogno di inventare formule disinfettanti fai da te, le saponette e l’acqua corrente sono il modo più corretto a casa”, spiega Aldo Morrone, direttore scientifico San Gallicano di Roma, che spiega: La pelle è dotata di un eccellente film protettivo naturale che, se intatto, non permette l’ingresso di germi, batteri e virus attraverso i suoi strati. "Tale barriera non va alterata - aggiunge Morrone - con composti irritanti o con lavaggi eccessivi altrimenti la cute si screpola e perde le sue proprietà protettive. Il coronavirus non penetra attraverso la pelle ma attraverso l’epitelio delle cellule respiratorie , sia chiaro, ma la cute danneggiata facilita altri tipi di infezioni e patologie e le mani sono fra i principali veicoli per trasportare i virus alla bocca, agli occhi e alle mucose”.
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